L'isola, attorno al XII secolo, divenne proprietà dei monaci dell'isola
di San Giorgio Maggiore, i quali edificarono una chiesetta intitolata a S.Bartolomeo.
Nel 1468, venne istituito alla Vigna Murada un lazzaretto con compiti di prevenzione
del contagio, detto "Novo" (nuovo) per distinguerlo dall'altro già esistente al Lido, dove
invece erano ricoverati i casi conclamati di peste.
Usata dai militari ancora in questo secolo, soprattutto durante la Prima Guerra mondiale, l'isola è
stata dismessa nel 1975 e quindi affidata ad un'associazione di volontari l'Ekos Club,
che ne assicura la gestione e la custodia.
Nella foto qui a fianco, uno degli abitanti dell'isola che si gode la "pennichella".
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L'isola del Lazzaretto Nuovo (anticamente chiamata "Vigna Murada") ha una superficie
di circa 2 ettari ed è situata di fronte all'isola di Sant'Erasmo, sul canale omonimo.
Ha avuto, probabilmente fin dall'antichità, un'importante funzione strategica a controllo
dell'ingresso in laguna. Il primo documento scritto che testimonia la presenza umana
risale al 1015, ma alcuni reperti quali punte di frecce indicherebbero insediamenti sin
dall'età del bronzo.
Molti edifici vennero costruiti per rendere efficiente il nuovo lazzaretto; tra questi, il
principale è il "Terzon Grande", il più grande edificio pubblico di Venezia dopo le
Corderie dell'Arsenale (lungo più di 100 metri). Nel corso del 1700, vari fattori portarono
al progressivo decadimento e quindi all'abbandono del Lazzaretto Novo.
Durante il dominio napoleonico e sotto quello austriaco l'isola venne utilizzata per
scopi militari, entrando a far parte del sistema difensivo del porto del Lido.
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